Sono già 334 infatti le segnalazioni ricevute dall'Anac nei primi cinque mesi del 2018, con una media mensile più che raddoppiata rispetto al 2017.
Il soggetto segnalante è nel 56 per cento dei casi circa, un dipendente pubblico e, nel 12 per cento dei casi, un dirigente pubblico.
Mentre per quanto riguarda le tipologie di condotte illecite riportate più frequentemente, il 25 per cento circa afferiscono alle ritorsioni derivanti da segnalazioni, oltre il 22 per cento alla cattiva amministrazione e nel 17 per cento dei casi all’illegittimità degli appalti.
Quanto all’area geografica di provenienza delle segnalazioni, la maggioranza dei whishtleblower si colloca nel sud del Paese (43 per cento circa), seguono il nord (poco superiore al 32 per cento) ed il centro (quasi il 22 per cento).
Spiccano per numero di segnalazioni ricevute l'Agenzia delle Entrate (56 segnalazioni), la Rai (53), il comune di Palermo (21), il comune di Milano (19), il comune di Roma Capitale (11), la Consip (11) e la regione Sardegna (17).
Tra le società private, rilevante è il numero di segnalazioni ricevute da Leonardo-Finmeccanica, 27 di cui il 45 per cento sono risultate essere fondate.
Insomma, criticità a parte, i risultati sono evidenti: le segnalazioni sono in netto miglioramento sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo.
«L’incremento delle segnalazioni – secondo il Presidente Anac, Raffaele Cantone – non è il segnale che c’è un aumento della corruzione, ma al contrario, è il segnale dell’aumento dell’anticorruzione e significa che le persone non girano più la testa dall’altra parte».
Per approfondire, scarica il testo del rapporto o consulta il sito web dell’Anac.