Integrated Risk Management: di cosa si tratta

Integrated-Risk-Management-IRM

L’Integrated Risk Management (IRM) è un nuovo approccio al Risk Management che segna un cambio di passo rispetto al tradizionale processo di gestione del rischio. L’IRM consiste infatti in una serie di attività inscritte in una vera e propria cultura e una visione integrata del rischio, che ha l’obiettivo di migliorare e rendere più sostenibili i processi decisionali e le prestazioni aziendali.

Questo si traduce, prima di tutto, nel superamento della classica divisione a compartimenti stagni delle diverse aree di rischio a favore di una visione olistica, dalla doppia prospettiva:

  • verticale, che collega i singoli obiettivi aziendali, raggiungibili attraverso attività mirate di gestione del rischio, alla strategia generale
  • orizzontale, per cui la stessa strategia generale raccoglie le diverse definizioni che il rischio assume nei singoli reparti aziendali, e i diversi piani di gestione.

Il risultato è la definizione di un quadro centralizzato, che permette all’organizzazione di visualizzare, analizzare, monitorare e gestire le metriche del rischio in maniera coerente e univoca, e sulla base di questi dati costruire una strategia solida capace di guidare e rendere le decisioni più consapevoli.

Questa possibilità diventa fondamentale di fronte a rischi in costante aumento e sempre più complessi con cui le aziende sono chiamate a confrontarsi in diverse aree (sicurezza, compliance, IT, “terze parti”); norme in continuo aggiornamento; esigenze nuove da parte del mondo del business; tecnologie sempre più pervasive e sofisticate.

Ed è proprio quest’ultimo aspetto, insieme alla cultura consapevole del rischio, il fulcro dell’IRM, a partire dalla capacità propria di questo approccio di abilitare la tecnologia all’integrazione dei diversi silos in un vero e proprio quadro strategico generale. Solo grazie a strumenti tecnologici è infatti possibile rispondere alla necessità di visualizzare e sintetizzare tutti i dati legati al rischio.

Le fasi dell'IRM

  • Pianificazione: definizione e programmazione dei criteri e dell'impostazione generale con cui gestire i rischi, comprese le attività di mitigazione e l'analisi di tolleranza al rischio da parte degli stakeholder
  • Risk Mapping: identificazione e prioritizzazione delle attività soggette a rischio, dei rischi da monitorare e dei processi interessati dal risk management
  • Risk Management: misura, stima e valutazione del rischio individuato, integrato con il rischio tecnologico nelle attività dell'organizzazione; definizione delle attività di mitigazione
  • Reporting: produzione di report e dashboard che supportano il decision-making e permettono di tracciare, comprendere e informare gli stakeholder riguardo alla risposta dell'organizzazione al rischio
  • Follow Up: monitoraggio e aggiornamento di quanto identificato durante il risk management, delle attività di mitigazione pianificate, dei remediation plan e dello stato delle carenze individuate.

L’identikit del giusto tool

Un software di IRM ottimale deve essere progettato per gestire le fasi che abbiamo elencato e per questo essere dotato di funzionalità come:

  • Configurazione della variazione dei rischi del tempo e delle anagrafiche secondo dimensioni dinamiche correlate
  • Algoritmi per automatizzare il processo configurabili in base ai propri criteri
  • Survey personalizzate e sessioni di valutazione congiunte tramite workshop online per coinvolgere i diversi attori del processo
  • Data analytics, dashboards e reporting multidimensionale

Lo sguardo dell’IRM va oltre la minimizzazione dei rischi: una vera e propria rivoluzione capace di creare opportunità e generare valore per l’azienda e che può essere messa in atto a piccoli passi.

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